Come impostare un biglietto da visita (e fare bella figura)

Come impostare un biglietto da visita

Il biglietto da visita è lo strumento migliore, più efficace e più rapido per presentare se stessi agli altri, fornendo informazioni rapide e precise su chi siamo, sull’azienda per cui lavoriamo e sul ruolo che occupiamo nella stessa.
In che modo tuttavia impostare le informazioni affinché soddisfino al meglio questa esigenza?

Cosa va scritto in un biglietto da visita e cosa va evitato?

La risposta è molto semplice ma forse non scontata, e cioè che dipende da molti fattori: dalla propria figura professionale, da chi pensiamo possa essere il target di riferimento per la consegna dei nostri biglietti da visita, dal fatto che disponiamo o meno di altro materiale informativo aziendale, che può dunque veicolare informazioni che posso omettere dal biglietto da visita.

Ma andiamo con ordine.

Tipicamente, un biglietto da visita ha un formato standard di 8,5 x 5,5 cm, il formato cosiddetto “carta di credito”. Esistono in realtà molte varianti di formato, che raramente vanno ad aumentare le misure sopracitate quanto piuttosto a restringerle: questo perché aumentare anche solo di 0,5 cm in lunghezza arrivando a 9 cm, ad esempio, impedirebbe l’inserimento del biglietto da visita nelle tasche del portafogli o nel taschino di una giacca, rendendone scomoda la conservazione.

Partendo da questo assunto, è possibile sbizzarrirsi nei formati e nelle forme da dare al biglietto da visita, che non raramente viene pensato e concepito quadrato anziché rettangolare, oppure con forme particolari derivanti da fustellatura (biglietti tondi ad esempio).

Da questo piccolo excursus sui formati ricaviamo un’informazione importante: sul biglietto da visita lo spazio è poco. Pertanto, la disposizione dei contenuti va organizzata al meglio per rendere il prodotto non solo ordinato e gradevole, ma anche perché possa contenere tutte le informazioni che ci servono.

Cosa includere dunque nel biglietto da visita e cosa omettere?

In primis, ovviamente, è necessario il nostro nome e cognome. Facoltativo, ma preferibile se si è parte di una realtà aziendale molto strutturata, specificare il ruolo che si ricopre in azienda, solitamente espresso con un inglesismo: marketing specialist, account manager, CEO, ecc.

Oltre a nome e cognome, va specificata l’azienda per cui si lavora, riproducendone il logo e, a volte, l’indicazione del settore di competenza. Questo può essere fatto nello stesso lato dei nostri dati anagrafici, oppure sul lato opposto, che può essere riservato al logo aziendale riportato in dimensione ragguardevole; sul lato del nome, può essere ripreso in dimensione minore per dare un senso di continuità e ordine al progetto grafico del biglietto da visita.

L’ultima informazione indispensabile in un biglietto da visita sono i contatti, che possono essere i contatti personali, quelli aziendali o entrambi. Mail e telefono, dal punto di vista grafico, sono solitamente presenti fra i dati principali (quindi formattati in un carattere più grande), mentre il sito internet è riportato spesso accanto alle informazioni di recapito.

Queste ultime (via, numero di telefono, città, sito web) trovano spazio solitamente in fondo al biglietto da visita e fanno parte dell’insieme di informazioni facoltative, che non è strettamente necessario includere all’interno del proprio bigliettino. Sono dati spesso pubblici, reperibili anche online cercando il nome dell’azienda, e capita siano omessi per dedicare più spazio al resto delle informazioni. Sono comunque info utili, soprattutto per aziende medio-piccole o per realtà che abbiano più sedi su territorio nazionale o internazionale.

Basta così?

Infine, ci sono delle informazioni di corredo che non sempre vengono incluse nel biglietto da visita, perché non necessarie o perché recuperabili in altri modi, da altri gadget aziendali o da documenti più formali come i DDT o le fatture di cortesia:

  • i loghi social, per indicare su quali piattaforme è presente l’azienda;
  • un payoff aziendale o personale;
  • un codice QR che riporti a informazioni utili, come il sito aziendale, oppure che punti direttamente alla rubrica del telefono di chi scansiona, per salvare subito il numero fra i propri contatti;
  • informazioni di fatturazione, come la partita iva o il codice univoco per la fatturazione elettronica;
  • informazioni di pagamento, come l’IBAN di riferimento;
  • se presenti, la diversa indicazione della sede legale e della sede operativa dell’azienda;
  • il numero di fax, ormai obsoleto ma che alcune aziende ancora utilizzano.

Una volta impostato il biglietto da visita è possibile nobilitarlo in molti modi: rendendolo più resistente con una plastificazione, accentuandone alcuni elementi con una verniciatura 3D selettiva oppure impreziosendolo attraverso una stampa con lamina a caldo del logo aziendale. In alternativa, è un’ottima idea lavorare sulla tipologia di carta scelta per la stampa del biglietto da visita, per optare per soluzioni plastic-free ed ecologiche, in linea con un approccio green fondamentale nel periodo storico in cui viviamo.

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